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Cerchiamo davvero talenti?

Una delle parole più utilizzate nel mondo del recruiting negli ultimi anni è sicuramente “talento”. Il termine viene usato in sostituzione della parola “persona” o “candidato” (es. “Cerchiamo un talento” anzichè “Cerchiamo una persona”/”candidato”).

Ma è possibile che tutte le figure ricercate siano dei talenti? Siamo quindi tutti dei talenti? Cosa esattamente definisce un talento?

Abbiamo provato in questo articolo a fare qualche riflessione, buona lettura!



Talento e competenza


Per iniziare è necessario mettere in campo un’altra parola, dai confini sicuramente più delineati e con minore spazio di interpretazione: competenza.


I concetti di competenza e talento sono infatti collegati ma distinti.


Competenza si riferisce alle conoscenze e abilità che un individuo ha acquisito nella sua vita attraverso l’educazione, la formazione e l’esperienza. E’ quindi un set di “cose che si sanno fare” che consentono ad una persona di ottenere delle buone performance e di portare a termine efficacemente un determinato compito. La competenza può includere sia una parte tecnica (hard skill), sia una parte relazionale (soft skill), come ad esempio il problem solving, il pensiero critico o la comunicazione.


Dall’altro lato, il talento richiama ad una capacità innata o all’attitudine naturale verso una particolare attività. Il talento è frequentemente associato a doti eccezionali ed è spesso considerato la combinazione di elementi innati, conoscenze acquisite e motivazione. Il talento può essere sviluppato e nutrito, spesso con uno sforzo minore di quello necessario per sviluppare una competenza.


La parola competenza indica quindi qualcosa che qualcuno può fare, mentre il talento è ciò che una persona ha il potenziale di fare, possedendo alcune caratteristiche innate.


Entrambi i concetti sono importanti ma in modi differenti, ed in molti casi l’unione di talento e competenza è richiesta per riuscire efficacemente in un determinato ruolo o professione.


Uso (e abuso) della parola talento


La parola talento può essere utilizzata in modo improprio o eccessivo in alcune situazioni, rendendo il suo significato meno preciso. Talvolta può essere utilizzata per descrivere qualcuno che ha un'abilità particolare, ma che in realtà non ha ancora sviluppato al massimo. Inoltre, la parola può essere utilizzata per descrivere qualcuno che ha una abilità innata, ma che non ha lavorato per coltivarla.

E’ importante essere precisi nell'utilizzo del termine talento per evitare confusione e per dare il giusto credito alle capacità e alle conquiste degli individui.


Siamo tutti talenti?


Tutti possono avere attitudini uniche, anche se la loro natura e la loro intensità possono variare da persona a persona. Non tutti hanno talenti naturali in una determinata area, ma questo non significa che non possano sviluppare abilità e competenze in quella area attraverso l'apprendimento, la pratica e la perseveranza.

Inoltre, il concetto di talento può essere relativo e dipende dal contesto e dalle aspettative. Ciò che può essere considerato un talento in una determinata situazione può non essere considerato tale in un'altra.


È importante riconoscere i propri talenti e lavorare per svilupparli al massimo delle proprie capacità, ma di certo è necessario non confonderli con le competenze.


Il talento può essere una componente fondamentale per eccellere in alcune attività, ma non è l'unico fattore importante. Molte abilità e competenze possono essere acquisite attraverso l'apprendimento, la pratica e la perseveranza. La dedizione e la motivazione possono essere altrettanto importanti, se non di più, per raggiungere un alto livello di competenza in una determinata attività.

In generale, il talento può essere visto come un punto di partenza, ma è necessario lavorare duramente per sviluppare e migliorare le proprie doti innate per raggiungere il successo. E sicuramente non per tutte le attività professionali è necessario avere un talento: in molti casi è più che sufficiente maturare un buon grado di competenza per riuscire bene nel proprio lavoro.


La ricerca del talento può essere utile per individuare le predisposizioni naturali e le inclinazioni di una persona, ma troppa enfasi su di essa può avere alcuni effetti negativi:


  • Può creare una mentalità di "talento innato" che minimizza l'importanza dell'apprendimento, della pratica e della perseveranza.

  • Può portare a sottovalutare le capacità e le possibilità di coloro che non sembrano avere inclinazioni naturali in una determinata area.

  • Può causare frustrazione e scoraggiamento per coloro che non riescono a identificare il proprio talento o non riescono a svilupparlo in modo efficace.


In generale, è importante trovare un equilibrio tra la ricerca del talento e la valorizzazione del lavoro e dell'impegno.

In un mercato del lavoro particolarmente difficile, in cui le organizzazioni faticano a trovare e trattenere le persone migliori, è fondamentale incoraggiare tutti a trovare le proprie inclinazioni e soprattutto a lavorare per migliorare continuamente le loro capacità, indipendentemente dal loro livello di talento innato.

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