
Molti professionisti iniziano l'anno con buoni propositi, ma spesso faticano a trasformarli in risultati concreti presi dalla moltitudine di sfide che si trovano ad affrontare quotidianamente.
A volte, la vera sfida è scegliere cosa davvero vogliamo, che ci avvicini sempre di più alla versione più personale e completa di noi stessi e di cui non siamo pienamente consapevoli. Per altri, la parte più difficile è mantenere nel tempo la motivazione e dedizione necessarie per portare avanti la decisione presa e le azioni che ne conseguono.
Il coaching può essere un valido supporto ed è il motivo per cui abbiamo deciso di offrire questo servizio. I professionisti che l’hanno già utilizzato hanno raggiunto i loro obiettivi e l’impatto che ne è derivato è andato oltre ai risultati ottenuti: a beneficiarne è stato anche il loro modo di sentirsi al lavoro e nella vita, migliorando la qualità delle loro giornate e prospettive.
Ecco una breve guida, alcuni esempi concreti per ciascun punto e le relative domande per aiutarti da subito a lavorare ai tuoi buoni propositi per il nuovo anno e trasformarli in risultati concreti. Che si tratti di sviluppare nuove competenze, cambiare lavoro, avere maggiore armonia tra la sfera lavorativa e quella personale, gestire un team o altro ancora, comincia ora.
1. Definire Obiettivi SMART-ER
Nel contesto lavorativo si fa spesso riferimento agli obiettivi SMART. Quella che ti propongo è la versione più completa con l’aggiunta delle due lettere SMART-ER:
S Specific - Specifico
M Measurable - Misurabile
A Achievable - Attuabile
R Relevant - Rilevante
T Time bounded - Temporalmente definito
E Ecological - Ecologico (coerente con l’ambiente, con l’identità e i valori personali)
R Recorded - Registrato (scritto, responsabilizzante)
L’acrononimo presenta le caratteristiche della tecnica del Goal Setting elaborata da Edwin Locke e Gary Latham nel 1990.
💡 La chiarezza è potere!
Se l’obiettivo è generico, rischiamo di perdere la direzione o non sapere cosa serva effettivamente fare. Facciamo un esempio:
• Obiettivo generico: “Voglio migliorare la mia comunicazione in pubblico”.
• Obiettivo SMART: “Entro tre mesi, terrò due presentazioni aziendali coinvolgenti e strutturate, ricevendo feedback positivi da almeno cinque colleghi”.
👉 Domanda per te: qual è un obiettivo professionale che vorresti rendere SMARTER?
2. Pianificare dettagliatamente
Scrivere un piano identificando risorse interne ed esterne a supporto, possibili ostacoli e azioni specifiche, suddividendo l'obiettivo in tappe intermedie.
🔧 Nessun obiettivo si raggiunge senza un piano ben fatto.
Scomponiamo i passaggi.
Esempio: supponiamo tu voglia ottenere una certificazione professionale.
• Risorse necessarie: iscriverti al corso e dedicare 4 ore a settimana allo studio.
• Ostacoli: poco tempo libero? Blocca in agenda slot dedicati.
• Tappe intermedie: completa il primo modulo entro 30 giorni e fai un test pratico ogni due settimane.
👉 Spunto: quale primo passo puoi fare oggi per avvicinarti al tuo obiettivo?
3. Gestire tempo e priorità
Usare strumenti come la Matrice di Eisenhower per concentrare gli sforzi su ciò che conta davvero, delegando o eliminando il superfluo. Si tratta di uno strumento di gestione delle attività che aiuta a distinguere tra quelle urgenti e quelle importanti, consentendoti di gestire in maniera efficiente il flusso di lavoro.
O il metodo della “Regola dei 2 Minuti”: l'idea proposta da David Allen è quella di portare immediatamente a termine le azioni che possono essere compiute in due minuti, come ad esempio rispondere alle mail, fare chiamate, compilare dei moduli, etc.
⏳ Siamo sempre impegnati, ma siamo anche efficaci?
Esempio di utilizzo della matrice di Eisenhower.
• Importante e urgente: consegnare una presentazione entro domani.
• Importante ma non urgente: fare networking strategico (spesso sottovalutato).
• Non importante e urgente: rispondere a e-mail che non aggiungono valore. Delega.
• Non importante e non urgente: scorrere i social senza scopo. Elimina.
👉 Sfida: come potresti usare la Matrice di Eisenhower per ottimizzare la tua giornata?
4. Adottare una Mentalità di Crescita (Growth Mindset)
Coltivare fiducia in sé stessi e vedere i fallimenti come opportunità di apprendimento. Consigliamo vivamente il libro “Mindset. Cambiare forma mentis per raggiungere il successo” di Carol S. Dweck, psicologa americana.
🧠 Il mindset è il motore del cambiamento.
Ogni errore è un’opportunità.
• Esempio: una persona aveva paura di parlare in pubblico. Dopo un feedback inizialmente difficile, ha deciso di fare pratica con un piccolo gruppo di colleghi, ottenendo miglioramenti evidenti ogni volta.
• Come farlo tuo: ogni volta che fallisci, chiediti: “Che cosa posso imparare da questa esperienza?”
👉 Condividi: qual è stata una situazione in cui un ostacolo si è trasformato in una lezione importante?
5. Monitorare e adattare
Valutare periodicamente i progressi, con la giusta dose di flessibilità per apportare modifiche al piano se necessario.
📊 Il monitoraggio è la bussola che ci tiene in rotta.
• Esempio: hai deciso di scrivere un articolo professionale al mese, ma dopo due mesi ti accorgi che è troppo ambizioso. Rivedi il tuo obiettivo purché sia ancora rilevante: riduci a uno ogni due mesi e concentrati sulla qualità.
• Strumenti utili: usa un foglio Excel, un’app o semplicemente una checklist settimanale a mano, ma fallo. E’ tempo ben investito.
👉 Azione: quando farai il prossimo check-in sui tuoi progressi?
In conclusione, trasformare i buoni propositi in risultati non è magia, ma un processo che richiede metodo, costanza e flessibilità. Come coach, guidiamo le persone in questo percorso grazie a una relazione di collaborazione che parte proprio dagli obiettivi del cliente. Un approccio metodico e una mentalità orientata al miglioramento continuo possono trasformare le intenzioni in successi e rivolgersi a un coach può aiutare a fare la differenza.
Ti va di confrontarti su un obiettivo specifico su cui stai lavorando o vuoi lavorare? Richiedi un primo incontro conoscitivo 😊
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